I treni notte in Europa: il capolinea?

I treni-notte operano in Europa da oltre cento anni. Alcuni operatori ferroviari continuano a fornire servizi notturni come parte della loro offerta di lunga percorrenza o in accordo con operatori di paesi confinanti. Altri hanno tagliato tali servizi in quanto non profittevoli.

Il Parlamento Europeo ha incaricato Steer Davies Gleave di analizzare il settore dei treni-notte, al fine di comprendere la loro sostenibilità nel lungo periodo, focalizzandosi sulle motivazioni che hanno indotto gli operatori ferroviari a tagliare, continuare ad offrire o ad espandere la propria offerta di servizi ferroviari notturni.

I treni-notte presentano tipicamente tempi di percorrenza più lunghi e costi più elevati rispetto ai servizi diurni. Nonostante un’ampia gamma di possibili sistemazioni per il cliente, da semplici posti a sedere sino a compartimenti privati con doccia e bagno, i treni-notte difficilmente generano ricavi sufficienti a coprire il costo del servizio offerto. In aggiunta, in Europa, così come in Giappone, le linee ad alta velocità hanno rappresentato un importante fattore che ha portato alla riduzione di questa tipologia di convogli.

Un’eccezione in Europa è rappresentata dall’operatore austriaco ÖBB con il servizio notturno “Nightjet”. L’espansione di tale servizio è supportata da fattori che sono specifici al contesto austriaco: la mancanza di linee ad alta velocità a 300 km/h, un’offerta di voli low cost più limitata rispetto ad altri paesi europei e, sino ad ora, un maggiore livello di controllo nel settore coach, grande competitor dei servizi ferroviari.

Nonostante quindi si stia assistendo ad una generale contrazione del settore dei servizi ferroviari notturni, questi rispondono comunque ai bisogni di mobilità dei cittadini europei e possono essere supportati da interventi volti a:

migliorare il monitoraggio dei treni notturni come segmento di mercato;

assicurare che la loro sostenibilità non sia minata da mark-up eccessivi nei canoni di accesso all’infrastruttura;

sviluppare strumenti più flessibili di supporto e sussidio al settore, così da permettere agli operatori di rispondere ai bisogni del mercato. 

Per approfondimenti, il report presentato al Parlamento Europeo è consultabile a questo link.

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